Applicazione all’educazione

Tutti noi abbiamo notato come i bambini presentino peculiarità differenti e come tramite il sistema educativo standard non si ottengano i medesimi risultati con tutti i bambini. Educazione deriva dal latino “ex-ducere”, cioè tirar fuori, ed era legato proprio al concetto di espressione progressiva delle caratteristiche e delle potenzialità dell’uomo bambino. Col tempo invece l’educazione è diventata insegnamento, cioè mettere un segno, “imprimere” nella coscienza plasmabile qualcosa che non appartiene alla natura originale del bambino.

Gli Archetipi a cui una persona appartiene si svelano progressivamente durante la fase di crescita, e il manifestarsi di un Archetipo nuovo e fino a quel momento latente è spesso seguito da grossi cambiamenti psicologici e instabilità caratteriale, come tutti i genitori hanno avuto modo di sperimentare. Fin dalla primissima infanzia è possibile riconoscere l’espressione di almeno un Archetipo nel bambino, Archetipo che a seconda delle sue caratteristiche chiede attività differenziate. Costringere tutti i bambini, con Archetipi differenti, a seguire il medesimo percorso fatto dalle medesime attività non è salutare per lo sviluppo equilibrato del bambino. Il bambino inizia a confrontarsi con una forza istintiva che gli è propria, che deve imparare a padroneggiare ed esprimere al meglio, non inibire o reprimere. Il  prezzo che si pagherà sarà quello di avere adulti inibiti, repressi e raramente equilibrati.

E’ assolutamente dannoso costringere bambini del Terzo Archetipo a rimanere composti per ore sui banchi di scuola, perché la loro natura è il movimento, l’azione, l’attività e l’esperienza attraverso l’esplorazione e il “fare”; oppure costringere i bambini di Secondo Archetipo a qualche gioco competitivo contrario alla loro natura pacifica e inclusiva, oppure bambini di Quarto a concentrarsi sui calcoli matematici o quelli di Quinto sul disegno artistico. Giusto per fare qualche esempio. Soprattutto il confronto forzato con i risultati ottenuti dagli altri bambini è assolutamente negativo, perché ogni Archetipo predispone in modo naturale a certe attività mentre per altre il bambino deve applicarsi moltissimo per raggiungere risultati apprezzabili ma non certo paragonabili a chi invece ha una predisposizione Archetipica. Come disse Einstein, centrando il problema:

“ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.”

Le predisposizioni (anche nelle materie scolastiche…) dipendono dagli Archetipi e perfino i desideri che i bambini vogliono realizzare “da grandi” dipendono da essi. Nella nostra società troppo spesso uccidiamo i sogni dei bambini per aver adulti perfettamente integrati negli ingranaggi della società. Adulti infelici e incapaci di sognare. Incapaci anche di desiderare se non ciò che la pubblicità suggerisce loro.

Il rispetto dell’individuo deve cominciare fin da bambini e deve partire dal rispetto della specificità di ciascun bambino grazie al riconoscimento della sua natura e di un piano educativo personalizzato capace di aiutare il bambino a conoscere se stesso ed esprimere le proprie capacità e talenti. Chiaramente ciò potrà essere fatto solo quando educatori, maestri e insegnanti avranno imparato a riconoscere le varie nature differenti degli Archetipi.